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veduta pietrastornina

 

L’originario nucleo abitato di Pietrastornina ha una datazione altomedioevale, il castellum di Petra Stermina venne inserito nella grande corte di Monte Vergine, donata al monastero femminile di S.Sofia di Benevento dal principe longobardo Arechi II nel novembre del 774. l’abitato del paese si è formato in un lungo arco temporale, e deve il suo nome alla guglia rocciosa fortificata che ne fu l’originario motivo generante. Il termine medievale “sterminare” significava: proicere, allontanare o respingere da cui Petrasturminea, volgarizzatosi poi nell’attuale Pietrastornina. Il nucleo abitativo originario di Pietrastornina si è formato progressivamente ai piedi della rupe fortificata tra il X e l’XI secolo, con uno schema del tipo detto a “cortina o rundilinge”. La forma ellittica del recinto, ancora oggi percepibile nel rilievo catastale, è assimilabile a centri simili nella zona: il casale di Forchia, sito in località Corticella, o al nucleo primario di S. Martino Valle Caudina. Il borgo medievale si estese (XII-XIV sec.) con un’addizione del costruito, che ne ampliò la curva policentrica estese intorno all’emergenza fortificata, e delimitata naturalmente dall’ansa del Torrente S. Martino. Non si può escludere che comunque, a monte del borgo rupestre, anche in epoca medievale, sopravvissero una serie di casali detti di “lignaggio”, ovvero dediti allo sfruttamento diretto delle risorse silvane in genere. Tali insediamenti sorgevano lungo i naturali percorsi montani. L’esistenza di tali abitati è molto diffusa nel sistema insediativi pietrastorninese, lo stesso ordinamento comunale attuale conta ben 36 delle cosiddette “Frazioni”. La datazione certa per tali insediamenti parte dal XVI secolo. L’espansione a monte del borgo della rupe, iniziata con le predette contrade cinquecentesche, si consolida e completa con il cosiddetto “villaggio strada” che cresce ai bordi della nuova strada carrozzabile nel corso dell’Ottocento. Determinandosi, in questo modo, una rotazione dell’asse d’interesse urbano pietrastorninese: dalla strada intorno alla rupe fortificata si passa all’asse dell’attuale Corso Partenio.

 

Il testo è stato tratto dalla catalogazione dei Beni Storico Architettonici redatta dall'Arch. Giuseppe De Pascale. (L.R. 26/2002).

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