Chiesa Madre della Santissima Annunziata

Seconda metà del XVIII secolo - 1761

chiesa madre

 

La SS. Annunziata fu consacrata nel 1761, come si legge chiaramente nell'iscrizione del suo portale d'ingresso, la sua costruzione fu intrapresa dopo il crollo dell'antica arcipretale di S. Maria de Iuso ubicata nel borgo medievale. La SS. Annunziata fu consacrata nel 1761, come si legge chiaramente nell'iscrizione del suo portale d'ingresso, la sua costruzione fu intrapresa dopo il crollo dell'antica arcipretale di S. Maria de Iuso ubicata nel borgo medievale. Non è noto se alla costruzione della fabbrica religiosa prese parte un architetto, ma il suo impianto planimetrico e il suo apparato decorativo lo si ritrova simile in molte fabbriche della provincia, e può dirsi di chiara derivazione dell'architettura di D. A. Vaccaro. Nel 1992 è terminato il grosso intervento di restauro e di consolidamento, che ha permesso la riapertura al culto della chiesa madre, dopo una chiusura forzata che si protraeva dal 1979. La facciata laterale si dispone lungo la strada, mentre quella frontale, con l'accesso alla chiesa, si apre su un ampio sagrato rialzato con scalinata. L'immagine della facciata frontale è caratterizzata dal materializzarsi dello spazio interno, della navata di sinistra, e di quella centrale, a cui si affianca la sagoma del campanile, corpo di poco più alto del volume centrale. Due paraste a tutt'altezza e una cornice di coronamento inquadrano le tre aperture sovrapposte della parte centrale, portale, finestrone e occhio. La spazialità dell'alzato interno è legata ad un sistema di archi e finte volte, disposte a diverse altezze. La pianta a croce greca ha tre navate, scandite da quattro grossi pilastri, lo spazio interno è chiuso in fondo con un'abside ad andamento curvo, dove è ubicato l'altare principale. Cornici aggettanti, stucchi, puttini, e tre altari in marmo policromo, arricchiscono lo spazio interno, che gode di una notevole luminosità assicurata da quattro ampi finestroni.

 

Il testo è stato tratto dalla catalogazione dei Beni Storico Architettonici redatta dall'Arch. Giuseppe De Pascale. (L.R. 26/2002).

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